Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 7687 del 25 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:7687PEN

Massima

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Il tentativo di furto aggravato si configura quando gli atti compiuti dall'agente, valutati nel loro complesso e nel contesto in cui sono stati realizzati, risultano idonei e diretti in modo non equivoco alla commissione del reato, pur in assenza della consumazione per cause indipendenti dalla volontà dell'agente. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del tentativo, deve accertare la tipicità sociale dei comportamenti in relazione al ragionevole significato dei gesti considerati singolarmente e nel loro insieme, riscontrando l'irragionevolezza di ricostruzioni alternative. L'esclusione delle circostanze attenuanti generiche può essere adeguatamente motivata dal giudice sulla base di un complesso di ragioni, quali le modalità dell'azione, l'entità del danno e l'assenza di elementi positivi legati alla confessione, che nel loro insieme risultino idonei a giustificare il diniego.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARZANO Francesco - Presidente

Dott. ZECCA Gaetanino - rel. Consigliere

Dott. GALBIATI Ruggero - Consigliere

Dott. IACOPINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) DU. RU. MA. PA. N. IL (OMESSO);

2) DU. RU. VI. DA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 10934/2008 CORTE APPELLO di TORINO, del 23/04/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/02/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ZECCA Gaetanino;

Letti gli atti;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALVI Giovanni il quale …

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