Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23775 del 16 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:23775PEN

Massima

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Il reato di appropriazione indebita si configura quando l'agente si appropria di denaro o altra cosa mobile altrui che gli sia stata consegnata a qualsiasi titolo. Ai fini della sussistenza del reato, non rileva che l'agente si sia presentato all'esterno come parte di un'agenzia formativa, in quanto ciò non esclude l'alterità del denaro rispetto al suo patrimonio. Inoltre, il fatto che l'agente vanti un credito nei confronti dell'agenzia non legittima un'appropriazione unilaterale, in quanto il principio della compensazione non opera nel reato di appropriazione indebita quando il credito non sia certo, liquido ed esigibile. La particolare tenuità del fatto, ai fini dell'applicazione della causa di non punibilità di cui all'art. 131-bis c.p., va valutata complessivamente in relazione alle modalità della condotta, all'entità del danno o del pericolo e al grado di colpevolezza, senza che l'esiguità del danno patrimoniale possa da sola determinare tale giudizio. La determinazione della pena, se contenuta entro i limiti edittali, non richiede una motivazione analitica, essendo sufficiente il richiamo ai criteri di cui all'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. CIANFROCCA P. - rel. Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
contro la sentenza della Corte di Appello di Torino del 5.7.2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Pierluigi Cianfrocca;
letta la requisitoria del PG che ha concluso per l'annullamento della
sentenza gravata limitatamente alla conversione della pena detentiva e la inammissibilita' del ricorso nel resto.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 19.5.2015 il Tribunale di Torino …

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