Cassazione penale Sez. I sentenza n. 28680 del 18 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:28680PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione, nel respingere per motivi di merito la richiesta di revoca di una sentenza di condanna esecutiva per sopravvenuta "abolitio criminis", è tenuto ad adottare la procedura camerale prevista dall'art. 666, commi 3 e 4, c.p.p., instaurando il contraddittorio con le parti, e non può emettere il provvedimento "de plano", ammissibile solo in caso di mera inammissibilità della richiesta. L'omessa osservanza di tali forme procedurali prescritte a pena di nullità comporta l'annullamento del provvedimento con rinvio per nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. SANTACROCE Giorgio - Consigliere

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. CULOT Dario - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. JI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 31/10/2006 GIP TRIBUNALE di VERONA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAVALLO ALDO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. IACOVIELLO ((omissis)), che ha richiesto l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato.

OSSERVA

Con ordinanza del 31 ottobre 2006, il GIP del Tribunale di Verona, in funzione di giudice dell'esecuzione ha respinto la…

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