Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 44688 del 6 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:44688PEN

Massima

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Il provvedimento di prevenzione personale e patrimoniale, quale la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e la confisca di beni, può essere legittimamente adottato nei confronti di un soggetto ritenuto socialmente pericoloso sulla base di una motivazione adeguata e correlata alle risultanze del procedimento, senza che sia necessario il rispetto dei canoni di gravità, precisione e concordanza richiesti per la prova penale. La pericolosità sociale può essere desunta anche da precedenti penali gravi e altamente significativi, senza che sia necessario un automatico apprezzamento dei fatti oggetto di pregressa condanna. Inoltre, la confisca di un bene fittiziamente intestato a terzi può essere disposta in assenza di un interesse del proposto a impugnare il provvedimento, in quanto egli non vanta un proprio diritto sul bene confiscato. Il sindacato di legittimità sui provvedimenti di prevenzione è limitato alla violazione di legge, senza estendersi ad un controllo sull'adeguatezza o coerenza logica dell'iter giustificativo della decisione, purché la motivazione non sia omessa o meramente apparente. In particolare, la sproporzione tra le capacità reddituali del proposto e l'acquisto del bene confiscato può essere desunta anche dalla circostanza che il pagamento del mutuo è avvenuto in epoca successiva al venir meno del rapporto di lavoro del proposto, senza che sia necessario un puntuale esame delle risorse lecite allegate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) e (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
Avverso il decreto pronunciato il 9.1.2015 dalla Corte d'Appello di Milano nel proc. n. 52/2014 Reg. Gen. M.P.;
visti gli atti, il decreto impugnato e i ricorsi; udita la relazione del consigliere Dott. Stefano Mogini;
lette le conclusioni del sostituto procuratore generale Dott. IZZO Gioacchino, che ha chiesto dichiararsi inammissibili i ricorsi.
FATTO E DIRITTO
PREMESSO che con il decreto in epigrafe la Corte d'Appello ha conf…

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