Cassazione penale Sez. I sentenza n. 32389 del 5 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:32389PEN

Massima

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La detenzione illegale di armi, esplosivi, parti di arma e munizioni, anche da guerra, costituisce un grave reato punito con pena detentiva e pecuniaria, la cui gravità è valutata in relazione alla quantità, alla potenzialità offensiva e alla pericolosità del materiale sequestrato, nonché alla personalità dell'imputato. La pena inflitta deve essere proporzionata alla gravità dei fatti, senza che possano essere riconosciute attenuanti generiche qualora l'imputato risulti già gravato da precedenti penali, anche specifici, in materia di armi e di sostanze stupefacenti. Tuttavia, ai fini della corretta qualificazione giuridica del reato e della determinazione della pena, è necessario valutare attentamente la natura e le caratteristiche delle singole armi sequestrate, in particolare se si tratti di armi da guerra o di armi comuni, in quanto ciò incide sulla gravità della condotta e sulla relativa disciplina sanzionatoria. Inoltre, la detenzione di sostanze esplodenti, come la polvere da sparo, al di sopra di determinate quantità, non può essere ricondotta alla meno grave fattispecie contravvenzionale, ma integra il delitto di detenzione illegale di esplosivi, in ragione della loro elevata potenzialità offensiva. Infine, la valutazione circa la sussistenza del reato continuato tra più episodi di detenzione di sostanze stupefacenti, anche se commessi a distanza di tempo, richiede un apprezzamento del giudice di merito in ordine all'unitarietà del disegno criminoso, non sindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. MAZZEI Antonella - rel. Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/04/2015 della Corte di appello di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. MARINELLI Felicetta, che ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso;
rilevato che il difensore dell'imputato non e' comparso.
RITENUTO IN FATTO<…

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