Cassazione penale Sez. I sentenza n. 9466 del 21 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:9466PEN

Massima

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Il comportamento aggressivo e violento di un superiore gerarchico nei confronti di un inferiore, anche se provocato da una precedente condotta lesiva del subordinato, non può essere giustificato dalla legittima difesa, in quanto la reazione deve essere proporzionata all'offesa subita e non può eccedere i limiti della necessaria tutela dell'integrità fisica. Pertanto, il superiore che reagisce con una spinta violenta, causando lesioni all'inferiore, risponde penalmente per il reato di violenza contro inferiore, non essendo la sua condotta coperta dalla scriminante della legittima difesa, in quanto la reazione non era necessaria e proporzionata alla precedente aggressione subita. La valutazione della credibilità delle dichiarazioni accusatorie deve tenere conto di eventuali contrasti personali tra le parti, ma tali elementi non sono di per sé sufficienti a escludere l'attendibilità del teste, che deve essere complessivamente valutata alla luce di tutti gli elementi di prova raccolti, ivi compresi i riscontri oggettivi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. SANDRINI Enrico Giuseppe - Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - rel. Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

Dott. GUERRA Mariaemanuela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
nel procedimento a carico di quest'ultimo:
e di (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/05/2021 della CORTE MILITARE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BIANCHI MICHELE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. UFILUGELLI Francesco che ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.
udito i…

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