Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3025 del 25 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:3025PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di atti persecutori (stalking) di cui all'art. 612-bis c.p. si configura quando la condotta dell'agente cagiona nella persona offesa un grave e perdurante stato di ansia o di paura, tale da alterare in modo significativo le sue abitudini di vita, indipendentemente dal fatto che la vittima abbia avuto transitori momenti di benevola rivalutazione del passato e di desiderio di pacificazione con l'autore delle condotte persecutorie. Ciò in quanto l'ambivalenza dei sentimenti provati dalla persona offesa nei confronti dell'imputato non rende di per sé inattendibile la narrazione delle afflizioni subite, imponendo solo una maggiore prudenza nell'analisi delle dichiarazioni nel contesto degli elementi conoscitivi a disposizione del giudice. Inoltre, la prova dell'evento del delitto di stalking, in riferimento alla causazione nella persona offesa di un grave e perdurante stato di ansia o di paura, può essere desunta non solo dalle dichiarazioni della vittima, ma anche dai suoi comportamenti conseguenti alla condotta posta in essere dall'agente e dalla valutazione dell'astratta idoneità della condotta a cagionare l'evento, in relazione alle effettive condizioni di luogo e di tempo in cui è stata consumata. Ciò vale in particolare nei casi in cui l'imputato e la vittima siano stati legati da rapporti di coniugio o di convivenza particolarmente duraturi ed intensi, in cui è ben possibile che la persona offesa venga a trovarsi psicologicamente o economicamente dipendente dall'imputato e sia perciò spinta ad accettare situazioni di compromesso e a ripristinare i rapporti con colui che l'ha maltrattata o perseguitata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - rel. Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato ad (OMISSIS) ;
avverso la sentenza del 06/02/2020 della Corte di appello di Ancona;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Ancona ha parzialmente r…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.