Cassazione penale Sez. I sentenza n. 29207 del 12 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:29207PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini della valutazione della sussistenza delle esigenze cautelari, non può essere escluso sulla base del mero decorso del tempo dalla applicazione della misura cautelare, del contegno corretto tenuto in costanza di misura, dell'età e dell'incensuratezza dell'indagato, nonché della mancata opposizione della persona offesa, qualora permangano elementi che denotino la gravità oggettiva del fatto, l'assenza di un effettivo processo di revisione critica da parte dell'indagato circa la propria condotta, e la concreta possibilità di nuove aggressioni nei confronti della vittima, in ragione della vicinanza abitativa e della mancata composizione della controversia sottostante al fatto criminoso. In tali ipotesi, la misura cautelare degli arresti domiciliari non può ritenersi adeguata a scongiurare il pericolo di reiterazione del reato, imponendosi pertanto il mantenimento della più grave misura della custodia in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 743/2016 TRIB. LIBERTA' di MESSINA, del 17/11/2016;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;
sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS) che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con ordinanza in data 17 novembre 2016 il Tribunale di Messina, costituito ai sensi dell'articolo 310 cod. proc. pen., in acc…

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