Cassazione penale Sez. III sentenza n. 48115 del 3 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:48115PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione avverso le ordinanze che dispongono misure cautelari personali è ammissibile solo per denunciare la violazione di specifiche norme di legge o la manifesta illogicità della motivazione, senza poter proporre censure che si risolvano in una diversa valutazione delle circostanze esaminate dal giudice di merito. Il giudice di legittimità non può riesaminare il merito della decisione, ma deve limitarsi a verificare la correttezza della motivazione adottata dal giudice di merito in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, nonché l'adeguatezza della misura applicata. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza che conferma la custodia cautelare in carcere è inammissibile quando si limita a contestare la ricostruzione dei fatti e la valutazione delle risultanze investigative, senza denunciare specifici vizi di legittimità. In tali casi, il ricorrente può essere condannato al pagamento di una somma in favore della cassa delle ammende, in ragione dei motivi dedotti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 459/2013 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 25/03/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANTI GAZZARA;

lette le conclusioni del P.G. Dott. D'AMBROSIO Vito che ha chiesto il rigetto.

RITENUTO IN FATTO

Il Gip presso il Tribunale di Catania, con ordinanza dell'11/2/2013, disponeva la custodia cautelare in carcere a carico di (OMISSIS), indagato per i reati di cui agli articoli 416 e …

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