Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24955 del 21 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:24955PEN

Massima

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Il diritto di cronaca giudiziaria legittima la pubblicazione di notizie attinte da fonti ufficiali, purché il resoconto giornalistico sia fedele al contenuto del provvedimento o della condotta degli "attori" del procedimento, senza propagare informazioni non corrispondenti al vero. Pertanto, la diffamazione a mezzo stampa sussiste qualora la notizia pubblicata non trovi riscontro negli atti processuali, anche in assenza di un'indicazione nominativa espressa della persona offesa, laddove i fatti e le circostanze riportati siano tali da consentirne l'identificazione in maniera certa nell'ambito di riferimento. Il giudice, nel valutare la legittimità della pubblicazione, deve tenere conto della conoscibilità della notizia nell'ambiente di lavoro o di riferimento della persona offesa, nonché degli sviluppi delle indagini e dell'istruttoria al momento della diffusione dell'articolo, senza pretendere dal giornalista la dimostrazione della fondatezza delle decisioni giudiziarie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. FUMO Maurizi - rel. Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PO. AN. N. IL (OMESSO);

in proc.:

MA. EL. N. IL (OMESSO) c/;

M. S. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 18347/2010 GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di ROMA, del 05/11/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO.

Udito il PG in persona del sost. proc. gen. dott.sa MG Fodaroni, che ha concluso chiedendo annullamento con rinvio;

Udito il difensore…

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