Cassazione penale Sez. I sentenza n. 46669 del 3 dicembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:46669PEN

Massima

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La confisca di beni disposta con decreto di prevenzione patrimoniale, divenuto definitivo, non può essere revocata in assenza di nuovi fatti che dimostrino l'originaria insussistenza dei presupposti che hanno condotto all'emanazione del provvedimento ablativo. L'istanza di revoca non può risolversi in una mera richiesta di una nuova valutazione di elementi fattuali già noti e definitivamente giudicati, essendo necessario che emergano vizi di origine del provvedimento, non preclusi dalla sua definitività. La revoca della confisca è ammissibile solo nello spazio non coperto dalla definitività del provvedimento, quando sia possibile accertare, oggi per allora, l'originaria insussistenza dei presupposti che hanno determinato l'adozione del decreto ablativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - rel. Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

1) AGENZIA DEL DEMANIO BENI CONFISCATI FILIALE PUGLIA E BASILICATA;

2) AG. NAZ. AMM.NE DESTINAZIONE BENI SEQUESTR. E CONFISC. ALLA CRIM. ORG. - REGGIO CALABRIA;

3) AG.NAZ. AMM.NE DESTINAZIOE BENI SEQUESTR. E CONFISC. ALLA CRIM. ORG. - ROMA;

4) AGENZIA DEL DEMANIO DIREZIONE BENI CONFISCATI - ROMA;

avverso il decreto n. 74/2009 CORTE APPELLO di BARI, del 07/07/2011;

se…

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