Il diniego dell'autorizzazione all'ampliamento di una grande struttura di vendita, adottato all'esito di una conferenza di servizi, è legittimo quando: 1. La normativa regionale applicabile (nel caso di specie, il Regolamento Regionale n. 11/2018) non prevede l'acquisizione implicita del parere favorevole del Comune in caso di mancata trasmissione delle valutazioni di conformità urbanistica entro il termine stabilito, né l'applicazione della disciplina nazionale sulla conferenza di servizi in forma semplificata e asincrona di cui all'art. 14-bis della legge n. 241/1990. 2. Il parere negativo del Comune, espresso tempestivamente nell'ambito della conferenza di servizi, è motivato dalla circostanza che l'istanza di ampliamento fa riferimento ad una variante non sostanziale al piano di lottizzazione non ancora approvata, in violazione di quanto previsto dall'art. 12, comma 5, del Regolamento Regionale n. 11/2018. 3. Il privato ha avuto la possibilità di partecipare alle riunioni della conferenza di servizi, pur non essendo prevista dalla normativa regionale la comunicazione del preavviso di rigetto ai sensi dell'art. 10-bis della legge n. 241/1990. 4. L'approvazione della variante non sostanziale al piano di lottizzazione, richiamata nell'istanza di ampliamento, non costituisce un atto dovuto per l'Amministrazione comunale, ma espressione di un potere discrezionale, in relazione alle esigenze dinamiche che si manifestano nel periodo di vigenza dello strumento urbanistico generale.