Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20138 del 20 maggio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:20138PEN

Massima

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Il giudice di prevenzione, nel valutare l'attualità della pericolosità sociale di un soggetto condannato per il reato di associazione mafiosa, deve parametrare tale accertamento ai seguenti tre indicatori fondamentali: il livello di coinvolgimento del proposto nella pregressa attività del gruppo criminoso, la tendenza del gruppo di riferimento a mantenere intatta la sua capacità operativa, nonché la manifestazione, da parte del proposto, di comportamenti denotanti l'abbandono delle logiche criminali in precedenza condivise. Pur in assenza di recenti attestazioni di militanza mafiosa, la pregressa posizione di vertice rivestita dal proposto all'interno del sodalizio criminale, unitamente alla persistente vitalità dello stesso, costituiscono elementi sintomatici di attualità della pericolosità sociale, non superati dalla mera mancanza di elementi che dimostrino il suo distacco dal contesto associativo, né dalla sottoposizione a un consistente periodo di restrizione carceraria o dal decorso di un apprezzabile lasso di tempo dalla cessazione della condotta delittuosa. Inoltre, condotte del proposto che si pongano in violazione delle prescrizioni imposte nell'ambito della misura di prevenzione, quali l'allontanamento ingiustificato dal comune di residenza, integrano ulteriori indici di attualità della pericolosità sociale, in quanto sintomatiche di un atteggiamento gravemente scorretto e elusivo nei confronti degli organi preposti al controllo e dell'autorità giudiziaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANDRINI Enrico G. - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 23/01/2020 della CORTE APPELLO di TORINO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. DANIELE CAPPUCCIO;
lette le conclusioni del PG, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto del 23 gennaio 2020 la Corte di appello di Torino ha rigettato l'impugnazione proposta da (OMISSIS) avverso il provvedimento con cui il Tribunale della stessa citta', il 2 luglio 2019, ha disposto l'esecuzione del…

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