Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30333 del 24 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:30333PEN

Massima

La provocazione per fatto ingiusto altrui, prevista dall'art. 599 comma 2 c.p., è applicabile anche quando la reazione offensiva dell'agente sia diretta contro persona diversa dal provocatore, purché quest'ultimo sia legato all'offeso da rapporti tali da giustificare, secondo le regole di comune esperienza, lo stato d'ira e la conseguente reazione. Pertanto, qualora il soggetto offeso da ingiurie abbia a sua volta reagito con ulteriori espressioni offensive nei confronti di soggetti legati al provocatore da vincoli di parentela o di interesse economico, la causa di non punibilità per provocazione deve essere riconosciuta anche per tali condotte reattive, in quanto riconducibili al medesimo contesto di reciproche offese originato dal fatto ingiusto altrui.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 19/2009 TRIBUNALE di MACERATA, del 11/11/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/05/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Gaeta Pietro, che ha concluso per l'annullamento con rinvio;

udito il difensore avv. (OMISSIS), in sost. D…

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