Cassazione penale Sez. II sentenza n. 6786 del 17 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:6786PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, per soddisfare una personale sete di vendetta, redige falsi atti e accuse nei confronti di terzi, abusando delle proprie funzioni, manifesta una errata scala di valori incompatibile con le delicate funzioni di rappresentante delle forze dell'ordine, rendendo concreto e attuale il pericolo di reiterazione di condotte analoghe, tale da giustificare l'applicazione di una misura cautelare interdittiva. Infatti, la condotta del pubblico ufficiale, caratterizzata dalla redazione di falsi verbali di arresto e perquisizione al fine di rendere credibile un'ipotesi di reato del tutto insussistente, è sintomatica di una pericolosità soggettiva che non può essere esclusa sulla base di una mera reazione impulsiva, essendo piuttosto espressione di una volontà deliberata di abusare dei poteri conferiti dalla funzione pubblica per scopi personali e vendicativi, in palese contrasto con i doveri di imparzialità e correttezza che incombono sul pubblico agente. In tali casi, la valutazione del giudice di merito circa la sussistenza delle esigenze cautelari, fondata su elementi concreti e logicamente argomentata, non è sindacabile in sede di legittimità, se non per manifesta illogicità o mancanza di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. CURZIO Pietro - Consigliere

Dott. POLICHETTI Renato - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) IA. GI. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 04/06/2008 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. POLICHETTI RENATO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. IANNELLI Mario, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

Udito il difensore Avv. SICA ((omissis)) del foro di Roma che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza del 26.03 - depositata il 29.05.…

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