Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21466 del 1 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:21466PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che forma false attestazioni nella compilazione di atti relativi all'espletamento delle proprie funzioni, come ordini di servizio e fogli di percorrenza, al fine di far risultare falsamente la propria presenza in servizio in luoghi diversi da quelli in cui si è effettivamente recato per ragioni personali, commette il reato di falso ideologico in atto pubblico. L'uso indebito di un veicolo di servizio per finalità private, in assenza di provvedimenti che ne consentano l'impiego per scopi diversi da quelli istituzionali, integra il reato di peculato d'uso, a prescindere dall'entità del pregiudizio patrimoniale arrecato alla pubblica amministrazione, essendo sufficiente il mero pregiudizio all'ordinaria attività funzionale della stessa. L'omissione nell'ordine di servizio dell'indicazione dell'assenza dal servizio in un periodo a ciò destinato, al fine di conseguire indebitamente l'indennità di straordinario, costituisce l'elemento materiale del reato di truffa aggravata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1036/2019 CORTE APPELLO di BRESCIA, del 20/02/2020;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/02/2022 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GUARDIANO ALFREDO.
IN FATTO E IN DIRITTO
Con la sentenza di cui in epigrafe la corte di appello di Brescia confermava la sentenza con cui il giudice per le indagini preliminari
presso il tribunale di Brescia, in data 13.2.2019, decidendo in sede di giudizio abbrev…

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