L'attività di affittacamere, disciplinata dai Regolamenti Regionali n. 16 del 2008 e n. 18 del 2009, è consentita all'interno di unità immobiliari a destinazione residenziale - civile abitazione, senza che ciò comporti un cambio di destinazione d'uso ai fini urbanistici. I requisiti minimi funzionali e strutturali previsti per tale attività riguardano esclusivamente i singoli locali interni all'appartamento (superficie minima delle camere), non già l'unità immobiliare nel suo complesso. Pertanto, sono ammissibili i lavori edili finalizzati all'adeguamento dell'immobile per l'esercizio dell'attività di affittacamere, purché nel rispetto dei requisiti minimi previsti per i singoli locali e senza che ciò comporti il cambio di destinazione d'uso. In assenza di servizi complementari di somministrazione, non è necessaria la presenza di una stanza soggiorno o di un angolo cottura, dovendo distinguersi i requisiti previsti per la civile abitazione da quelli per l'attività extralberghiera. Una volta cessata l'attività di affittacamere, il proprietario è tenuto a ripristinare l'immobile secondo le caratteristiche proprie originarie.