Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, disposto nei confronti di una persona sottoposta ad indagini per uno dei reati previsti dall'art. 640-quater c.p., può avere ad oggetto beni per un valore equivalente non solo al prezzo, ma anche al profitto del reato, in quanto la citata disposizione richiama per intero l'art. 322-ter c.p. Il provvedimento ablativo tende a neutralizzare i vantaggi economici di condotte contrarie alla legge, per cui possono essere aggrediti anche beni acquisiti in epoca anteriore alla commissione del reato, senza necessità di preventivo accertamento della confluenza delle somme nella disponibilità dell'indagato, atteso il carattere fungibile del bene sequestrato, che non è necessariamente lo stesso provento del reato ipotizzato, ma può essere il suo equivalente. Pertanto, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente è legittimo anche in assenza di un nesso di pertinenzialità tra il reato e i beni oggetto del provvedimento, essendo sufficiente che tali beni rappresentino il profitto o il prezzo del reato, indipendentemente dalla loro provenienza temporale.