Il ritardo nell'adozione del provvedimento finale di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) da parte del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), pur costituendo una violazione dei termini procedimentali, non determina automaticamente la responsabilità risarcitoria dell'Amministrazione, in assenza della prova del nesso di causalità tra la condotta colposa dell'Amministrazione e il danno lamentato dal privato. Infatti, il mero superamento del termine non integra piena prova del danno, essendo necessario che il danneggiato dimostri: i) la violazione dei termini procedimentali; ii) il dolo o la colpa dell'Amministrazione procedente; iii) il nesso di causalità materiale o strutturale tra la condotta e il danno; iv) il danno ingiusto, inteso come lesione dell'interesse legittimo al rispetto dei termini. Inoltre, qualora il provvedimento finale di VIA sia legittimamente negativo, i costi sostenuti dal privato per l'istruttoria del procedimento autorizzatorio non possono essere considerati risarcibili, in quanto trattasi di oneri assunti a proprio rischio e pericolo nell'ambito di una libera iniziativa imprenditoriale. Infine, il ritardo procedimentale non può essere addebitato esclusivamente all'Amministrazione, quando risulti che la stessa parte privata abbia contribuito a causare il ritardo, ad esempio attraverso la presentazione di documentazione incompleta o la richiesta di integrazioni.