Il provvedimento amministrativo di rigetto di un'istanza di emersione dal lavoro irregolare subordinato ai sensi dell'art. 103, comma 1, del D.L. n. 34/2020 è legittimo qualora l'amministrazione accerti la falsità della documentazione prodotta dall'interessato per dimostrare il requisito della presenza in Italia anteriormente all'8 marzo 2020, anche in assenza di preavviso di rigetto ex art. 10-bis della legge n. 241/1990, in quanto il provvedimento conclusivo è vincolato all'esito dell'istruttoria. L'amministrazione non è tenuta a valutare ulteriore documentazione prodotta solo in sede giurisdizionale e non conosciuta in fase procedimentale. Il principio di imparzialità e buon andamento non impone all'amministrazione di accogliere l'istanza in presenza di accertata falsità documentale, trattandosi di una procedura speciale soggetta a requisiti rigorosi.