Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39374 del 24 ottobre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:39374PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale, quale la custodia in carcere, perde di attualità e interesse per il ricorrente una volta cessata la sua esecuzione e disposta la rimessione in libertà dell'indagato. In tali casi, il ricorso per cassazione avverso il provvedimento di conferma della misura cautelare, incentrato unicamente sulla valutazione delle esigenze cautelari e non sulla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, deve essere dichiarato inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto la pronuncia della Corte di cassazione non sarebbe idonea a incidere sulla posizione giuridica del ricorrente. La tassatività della formulazione dell'art. 314 c.p.p., che si riferisce esclusivamente alle condizioni di applicabilità delle misure cautelari di cui agli artt. 273 e 280 c.p.p., preclude la possibilità di far valere, attraverso il ricorso per cassazione, vizi inerenti alla valutazione delle esigenze cautelari o alla scelta della misura, una volta cessata l'esecuzione del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLIVA Bruno - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

HA. Tr., nata a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del 12 aprile 2007 emessa dal Tribunale di Genova;

visti gli atti, la sentenza denunciata e il ricorso;

udita la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

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