La normativa regionale siciliana che disciplina la realizzazione di impianti eolici, richiedendo al proponente la dimostrazione della disponibilità giuridica dei suoli su cui realizzare l'impianto principale, non è in contrasto con i principi costituzionali e comunitari in materia di energie rinnovabili, rientrando tale disciplina nella competenza legislativa esclusiva della Regione in materia espropriativa. La norma regionale persegue l'obiettivo di tutelare la proprietà privata, imponendo agli operatori economici l'onere di acquisire la disponibilità dei terreni al valore di mercato, comprensivo delle potenzialità di sfruttamento eolico, in luogo di poter ricorrere indiscriminatamente alla procedura espropriativa. Tale scelta, nell'ambito della discrezionalità legislativa regionale, non si pone in contrasto con i principi fondamentali dell'ordinamento giuridico, né con le norme di grande riforma economico-sociale dello Stato, né con gli obblighi internazionali e comunitari in materia di promozione delle energie rinnovabili. La normativa statale che consente l'espropriazione senza considerare il valore di mercato del bene, comprensivo delle sue specifiche potenzialità di sfruttamento, potrebbe invece porsi in contrasto con il diritto di proprietà garantito dall'art. 42 Cost. e dall'art. 17 CEDU.