Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 17935 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:17935SENT

Massima

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Il silenzio serbato dall'amministrazione competente sulla domanda di conversione del permesso di soggiorno presentata dall'interessato deve essere considerato come provvedimento tacito di accoglimento, comportando la cessazione della materia del contendere una volta che l'amministrazione abbia provveduto a rilasciare il titolo richiesto. In tali ipotesi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare la cessazione della materia del contendere, compensando le spese di giudizio ad eccezione dell'obbligo di restituzione del contributo unificato in favore della parte ricorrente che si sia dichiarata antistataria. Il principio di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa, di cui all'art. 97 Cost., impone all'amministrazione di provvedere tempestivamente sulle istanze presentate dai cittadini, evitando il protrarsi di situazioni di incertezza giuridica. Il silenzio serbato oltre i termini previsti dalla legge, in assenza di giustificati motivi, integra una violazione del dovere di provvedere e legittima il ricorso giurisdizionale avverso il silenzio inadempimento. Tuttavia, una volta che l'amministrazione abbia provveduto in senso positivo sulla domanda, il giudice non può che prendere atto della cessazione della materia del contendere, essendo venuto meno l'interesse all'emanazione di un provvedimento giurisdizionale. In tali casi, il giudice è tenuto a compensare le spese di giudizio, salvo l'obbligo di restituzione del contributo unificato in favore della parte ricorrente che si sia dichiarata antistataria, in applicazione del principio di soccombenza virtuale. La tutela della riservatezza e della dignità della persona, di cui agli artt. 2 e 3 Cost., impone inoltre al giudice di disporre l'oscuramento delle generalità e di qualsiasi altro dato idoneo ad identificare il ricorrente.

Sentenza completa

Pubblicato il 16/10/2024

N. 17935/2024 REG.PROV.COLL.

N. 02877/2024 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2877 del 2024, proposto da
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Questura Roma, Ministero dell'Interno, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;

ricorso avverso il silenzio della Questura di Roma ufficio immigrazione sulla domanda di conversione del permesso di soggiorno da protezione speciale a lavoro

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l’att…

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