Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30053 del 17 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:30053PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice di legittimità, in sede di ricorso per cassazione avverso un provvedimento cautelare, non può procedere a una nuova e diversa valutazione degli elementi dimostrativi o a un diverso esame degli elementi materiali e di fatto delle vicende oggetto dell'ordinanza impugnata, essendo il suo controllo limitato alla verifica della completezza e della insussistenza di vizi logici ictu oculi percepibili nella motivazione del provvedimento, senza possibilità di scrutinare la rispondenza della stessa alle acquisizioni processuali. Le ricostruzioni alternative e le censure sulla selezione e interpretazione del materiale indiziario, pertanto, non possono essere idonee ad accedere al giudizio di legittimità, quando la motivazione del provvedimento impugnato sia, nei suoi contenuti fondamentali, coerente e plausibile. Il giudice di legittimità, in tali casi, deve limitarsi a ripercorrere l'iter argomentativo svolto dal giudice di merito, senza poter procedere a una nuova e diversa valutazione degli elementi di fatto. Ciò in quanto il controllo di legittimità sulla motivazione del provvedimento cautelare non può tradursi in una inammissibile incursione nelle risultanze processuali per giungere a diverse ipotesi ricostruttive dei fatti, dovendosi la Corte di cassazione attenere esclusivamente alla verifica della completezza e della logicità del discorso argomentativo svolto nel provvedimento impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ((omissis)) Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Te. Ma. .

avverso l'ordinanza 5 marzo 2009 dal Tribunale di Caltanissetta.

Visti gli atti, l'ordinanza denunciata ed il ricorso.

Udita in camera di consiglio la relazione fatta dal Presidente Dott. ((omissis)).

Udite le conclusioni del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.

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