Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15138 del 20 aprile 2010

ECLI:IT:CASS:2010:15138PEN

Massima

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Il possesso di beni di provenienza delittuosa, in assenza di giustificazioni plausibili circa la loro legittima acquisizione, integra il reato di ricettazione, essendo tale omissione o genericità di indicazioni idonea a provare la consapevolezza della loro illecita provenienza e la volontà di occultamento, elementi costitutivi del delitto. Il giudice di merito, nel valutare la credibilità delle giustificazioni addotte dall'imputato, gode di ampia discrezionalità, non sindacabile in sede di legittimità se non in caso di manifesta illogicità o irrazionalità della motivazione, non essendo consentito un diverso apprezzamento dei fatti. L'esclusione dell'attenuante della particolare tenuità del danno patrimoniale è altresì legittima ove gli oggetti ricettati abbiano un valore non modico. Infine, il termine di prescrizione del reato di ricettazione è quello ordinario quindicennale, applicabile anche ai fatti commessi prima della sua entrata in vigore, in assenza di una specifica disciplina transitoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ON. CR. N. IL (OMESSO);

2) ON. PI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 319/2004 CORTE APPELLO di CAGLIARI, del 04/12/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/03/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAGANO Filiberto;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALATI Giovanni che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito …

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