Consiglio di Stato sentenza n. 1137 del 2008

ECLI:IT:CDS:2008:1137SENT

Massima

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La revoca di un titolo di polizia (licenza di porto d'armi e licenza di guardia particolare giurata) da parte dell'Autorità amministrativa è legittima quando sia adottata a seguito dell'avvio di un procedimento penale a carico del titolare per gravi reati, anche in assenza di una definitiva pronuncia di condanna, in quanto l'interesse pubblico alla tutela della sicurezza e dell'ordine pubblico può prevalere sulla posizione giuridica del privato, purché l'Amministrazione proceda nel rispetto dei principi di correttezza, imparzialità e buona amministrazione, senza incorrere in violazioni di legge o in condotte colpose o dolose. In tali casi, il titolare del titolo revocato non ha diritto al risarcimento del danno derivante dalla sospensione o revoca del titolo, in quanto l'Amministrazione ha legittimamente esercitato il proprio potere discrezionale, valutando la sussistenza di ragioni di tutela dell'interesse pubblico prevalenti rispetto alla posizione giuridica del privato. Inoltre, il mero avvio di un procedimento penale a carico del titolare del titolo di polizia, anche in assenza di una definitiva pronuncia di condanna, può far sorgere in capo all'Amministrazione il ragionevole dubbio sulla sussistenza dei requisiti di "ottima condotta politica e morale" richiesti per il mantenimento del titolo, giustificando pertanto l'adozione di provvedimenti cautelari di sospensione o revoca, senza che l'Amministrazione sia tenuta ad attendere l'esito del procedimento penale o ad effettuare autonome istruttorie. Infine, il titolare del titolo revocato non può pretendere il risarcimento del danno derivante dalla sospensione del rapporto di lavoro disposta dal datore di lavoro in conseguenza della comunicazione dell'avvio del procedimento di revoca, in quanto tale sospensione non è direttamente imputabile all'Amministrazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale

(Sezione Sesta)

ha pronunciato la seguente

DECISIONE

sul ricorso in appello n. 5251/07 proposto dal MINISTERO DELL'INTERNO, in persona del Ministro p.t., e la QUESTURA DI Ro., in persona del Questore p.t., rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato e presso gli uffici della medesima domiciliati ex lege in Ro., via De.Po. (...);

contro

Ma.Tr., costituitosi in giudizio, rappresentato e difeso dal Prof. avv. G.Pr. ed elettivamente domiciliato presso lo stesso in Ro., via Be. (...);

per l'annullamento

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, sede di Roma, sez. I ter, n. 799/07 del 2. 2. 2007;

Visto il ricorso con i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio dell'Amministrazione appellata;

Viste le memorie p…

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