Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42409 del 4 novembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:42409PEN

Massima

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La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: L'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 61 n. 2 c.p. (aver commesso il fatto per eseguire od occultare un altro reato) non è esclusa dalla sussistenza del reato continuato di cui all'art. 81 cpv. c.p., in quanto tali istituti hanno natura e finalità giuridiche diverse: il reato continuato mira a unificare più reati commessi in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, mentre l'aggravante attiene alla maggiore intensità del dolo e alla maggiore pericolosità della condotta realizzata al fine specifico di commettere altro reato. Pertanto, la contestazione dell'aggravante non è preclusa dalla ritenuta continuazione tra i reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato L. Presidente del 23/09/2 -

Dott. FERRUA Giuliana Consigliere SENTE -

Dott. SANDRELLI Giangiacomo Consigliere N. 1 -

Dott. DE BERNARDINIS Silvana rel. Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. BRUNO Paolo A. Consigliere N. 11505/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. LU. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2712/2008 CORTE APPELLO di NAPOLI, depositata il 20/01/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/09/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale impersona del Dott. IZZO…

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