Cassazione penale Sez. III sentenza n. 10036 del 3 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:10036PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione si configura quando vi sia un accordo di carattere "aperto" tra più soggetti, volto alla realizzazione di una pluralità indefinita di reati-fine, anche se di modesta entità, attraverso un'organizzazione minima. La partecipazione all'associazione criminosa può essere integrata anche dal contributo di soggetti che, pur non avendo un ruolo apicale, svolgano compiti strumentali e consapevoli per il raggiungimento degli scopi illeciti, come il reperimento di alloggi per le prostitute, la segnalazione di nuove reclute o l'accompagnamento delle stesse sul luogo della prostituzione. Tali condotte, ancorché non direttamente riconducibili ai singoli reati-fine, denotano un ruolo stabile e consapevole all'interno dell'organizzazione criminale. L'amnistia impropria non fa venir meno gli effetti penali della condanna, tra i quali rientra l'impossibilità di ottenere la reiterazione della sospensione condizionale della pena. Il controllo di legittimità della Corte di Cassazione sulla motivazione della sentenza di merito è limitato alla verifica della logicità e coerenza dell'iter argomentativo, senza poter riesaminare nel merito la valutazione delle prove effettuata dai giudici di fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - rel. Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

imputati articolo 416 c.p. e Legge n. 75 del 1958, articoli 3 e 4;

avverso la sentenza della Corte d'Appello di Bari del 14.1.13;

Sentita, in pubblica udienza, la relazione del cons. Guicla Mulliri;

Sentito il P.M., nella persona del P.G. dr. GAETA Pietro, che ha chiesto una declaratoria di…

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