Il rilascio del permesso di costruire in sanatoria è subordinato al rispetto delle prescrizioni urbanistiche ed edilizie vigenti, non essendo sufficiente la mera regolarizzazione formale di un intervento realizzato in difformità dal progetto originariamente approvato. Pertanto, l'amministrazione comunale è legittimata a negare il rilascio del permesso di costruire in sanatoria qualora accerti che l'intervento realizzato abbia comportato modifiche sostanziali alla sagoma, alle dimensioni e alla volumetria dell'edificio, tali da configurare una nuova costruzione anziché una mera ristrutturazione, con conseguente necessità di rispettare gli indici urbanistici previsti dagli strumenti di pianificazione vigenti. In tali ipotesi, l'amministrazione non è tenuta a richiedere integrazioni o chiarimenti al progetto, essendo sufficiente l'illustrazione puntuale dei motivi ostativi all'accoglimento della domanda di sanatoria, senza che ciò possa ritenersi un provvedimento carente di motivazione. Inoltre, il mancato tempestivo ritiro del provvedimento di diniego da parte del destinatario non determina il formarsi del silenzio-rigetto, in quanto la notifica si perfeziona comunque decorsi dieci giorni dalla spedizione della raccomandata contenente l'avviso di tentata notifica, a prescindere dalla data di effettivo ritiro.