Il decorso della prescrizione del procedimento disciplinare a carico dell'avvocato non è influenzato dalla definizione del procedimento penale per estinzione del reato, essendo il termine di sospensione del procedimento disciplinare in pendenza di quello penale determinato dalla giurisprudenza di legittimità, che non ha mai operato distinzioni in base alla formula terminativa del processo penale. Pertanto, il Consiglio Nazionale Forense, nel valutare la tempestività dell'azione disciplinare, deve fare riferimento ai principi consolidati in materia, secondo cui il decorso della prescrizione del procedimento disciplinare riprende dal momento in cui il procedimento penale si è definitivamente concluso, a prescindere dalla formula assolutoria o estintiva adottata. Inoltre, il giudice disciplinare, nel determinare la sanzione da irrogare, deve applicare la disciplina sanzionatoria vigente al momento della decisione, purché più favorevole all'incolpato, senza che ciò comporti un'ingiustificata disparità di trattamento, atteso che la nuova normativa deontologica deve essere ricondotta alla precedente per individuare la corrispondenza delle violazioni contestate e la proporzionalità della sanzione applicata. Infine, l'impugnante soccombente è tenuto al versamento dell'ulteriore importo a titolo di contributo unificato, in applicazione della normativa vigente.