Cassazione penale Sez. I sentenza n. 775 del 12 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:775PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di incendio di cui all'art. 423 c.p. si configura quando il fuoco divampa in vaste proporzioni, con fiamme irrefrenabili e distruttive, tali da porre concretamente in pericolo l'incolumità di un numero indeterminato di persone. Pertanto, non ogni fuoco è di per sé qualificabile come incendio, ma solo quello in cui le fiamme, non controllate e non facilmente controllabili, assumano dimensioni e caratteristiche tali da creare un effettivo pericolo per la pubblica incolumità, come nel caso di fiamme alte circa tre metri che lambiscono le mura di un edificio abitato, raggiungono una tapparella in plastica e provocano l'esplosione dei vetri degli infissi. Ai fini della sussistenza del reato di incendio, non è necessario che si verifichi un evento distruttivo di vaste proporzioni, essendo sufficiente che il fuoco abbia assunto caratteristiche tali da esporre a rischio l'incolumità di un numero indeterminato di persone. Il dolo richiesto per il reato di incendio è il dolo generico, ovvero la volontà di cagionare l'evento con fiamme che, per le loro caratteristiche e la loro violenza, tendono a propagarsi in modo da creare un effettivo pericolo per la pubblica incolumità, a differenza del reato di danneggiamento seguito da incendio, connotato dal dolo specifico di danneggiare la cosa altrui senza la previsione che ne deriverà un incendio con le caratteristiche indicate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - rel. Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/04/2021 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. BARBARA CALASELICE;
il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ((omissis)) GIOVANNI, che ha concluso mediante requisitoria scritta, chiedendo la declaratoria di inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte d'appello di Bologna ha confe…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.