Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28291 del 28 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:28291PEN

Massima

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Il reato di ingiuria aggravata dalla discriminazione razziale, ai sensi del Decreto Legge n. 122 del 1993, art. 3, è perseguibile d'ufficio ai sensi dell'art. 6 dello stesso decreto, pertanto la remissione di querela non può estinguere tale reato, il quale deve essere sottoposto a giudizio nonostante l'intervenuta remissione. Il giudice non può emettere una declaratoria di improcedibilità per tale reato, ma deve celebrare il dibattimento e valutare la sussistenza o meno dell'aggravante di discriminazione razziale. Il principio di diritto è che i reati di ingiuria aggravati da motivi di discriminazione razziale, essendo perseguibili d'ufficio, non possono essere estinti per remissione di querela, ma devono essere sottoposti a giudizio per l'accertamento della sussistenza dell'aggravante.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. PALLA Stefa - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI VARESE;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 691/2012 TRIBUNALE di VARESE, del 05/06/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/06/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. STEFANO PALLA.

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALZANO Francesco che ha concluso per l'annullamento con rinvio.

FATTO E DIRI…

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