Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nell'interpretazione di una nuova disciplina normativa che interviene a regolare la formazione di graduatorie per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente, il giudice amministrativo deve adottare un criterio ermeneutico di ragionevole continuità con le precedenti procedure e posizioni giuridiche acquisite, salvo espressa previsione normativa di una disciplina abrogativa o di riqualificazione degli esiti e presupposti di tali precedenti procedure. In assenza di una chiara volontà legislativa in tal senso, le posizioni derivanti da graduatorie pregresse, costituite mediante l'espletamento di precedenti procedure corrispondenti alla medesima pubblica funzione, devono essere considerate come "diritti quesiti" rilevanti nell'interpretazione e applicazione della nuova disciplina, la quale deve tendere a razionalizzare e ricondurre ad omogeneità la situazione preesistente, senza modificare l'ordine di collocazione dei vari interessati nelle graduatorie previgenti. Pertanto, ove la nuova normativa non preveda espressamente la revisione di tale ordine di graduatoria, il giudice deve interpretare le sue disposizioni in modo da colmare eventuali lacune, valorizzando la rilevanza delle precedenti posizioni acquisite, in applicazione di un criterio di ragionevolezza e coerenza sistematica dell'azione amministrativa.