Cassazione penale Sez. I sentenza n. 42800 del 19 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:42800PEN

Massima

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Il dolo di tentato omicidio può essere desunto in via indiretta da elementi esterni, quali la non equivoca potenzialità offensiva dell'azione, l'idoneità dell'arma utilizzata, l'area corporea colpita e la forza impressa al colpo, senza che sia necessario il raggiungimento dell'evento morte. Nell'ipotesi di omicidio tentato, il giudizio di idoneità dell'azione è una prognosi formulata ex post, con riferimento alla situazione così come presentatasi al colpevole al momento dell'azione, in base alle condizioni umanamente prevedibili del caso particolare. Gli effetti dell'azione criminosa rivestono solo un ruolo sussidiario nell'accertamento della natura del dolo, ove la ricostruzione dettagliata della condotta non consenta di desumere in modo inequivoco l'esistenza dell'animus necandi. Nell'individuare l'entità della riduzione di pena per la concessione delle attenuanti generiche, il giudice non è tenuto a prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti, essendo sufficiente che egli faccia riferimento a quelli ritenuti decisivi o comunque rilevanti, restando gli altri disattesi o superati da tale valutazione. In relazione alla determinazione della pena nel reato continuato, non sussiste obbligo di specifica motivazione per gli aumenti relativi ai reati satellite, essendo sufficienti a questi fini le ragioni a sostegno della quantificazione della pena-base.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NOVIK ((omissis)) - Presidente

Dott. BONITO Francesco M. S. - Consigliere

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1667/2015 CORTE APPELLO di TORINO, del 07/01/2016;
visti gli atti, la sentenze e il ricorso;
udita in pubblica udienza la relazione fatta dal ((omissis));
udite le conclusioni del Procuratore generale, in persona del Dott. GALLI Massimo, che chiedeva il rigetto del ricorso;
udito per il ricorrente l'avv. (OMISSIS), che chiedeva l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 07/01/2016 la Corte di appel…

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