La determinazione dell'indennità di espropriazione rientra nella competenza del giudice ordinario, in quanto materia estranea alla giurisdizione amministrativa. Il giudice amministrativo, investito di un ricorso avente ad oggetto la contestazione dell'indennità di espropriazione, deve dichiarare il difetto di giurisdizione e rimettere la causa al giudice ordinario, dinanzi al quale la parte ricorrente dovrà riassumere il giudizio entro il termine perentorio di tre mesi. Tale principio trova fondamento negli articoli 53 del Testo Unico sull'espropriazione per pubblica utilità e 133, lettera g), del Codice del processo amministrativo, che attribuiscono la competenza in materia di determinazione dell'indennità di esproprio alla giurisdizione del giudice ordinario. La pronuncia di difetto di giurisdizione del giudice amministrativo è dovuta anche quando l'atto impugnato indichi erroneamente tale giudice come competente a decidere sulla contestazione dell'indennità, in quanto la corretta individuazione della giurisdizione non può essere derogata dalla mera indicazione contenuta nell'atto stesso. Il principio di diritto enunciato mira a garantire la tutela giurisdizionale più appropriata per la specifica materia della determinazione dell'indennità di espropriazione, assicurando l'applicazione delle norme di legge che attribuiscono la relativa competenza al giudice ordinario.