Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20076 del 21 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:20076PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La partecipazione ad una rissa, in cui ciascuno dei partecipanti riporta lesioni personali, integra il reato di rissa, punibile ai sensi dell'art. 588 c.p., anche qualora l'imputato abbia agito in un primo momento per legittima difesa a seguito di un'aggressione subita all'interno di un locale pubblico. Infatti, la successiva condotta aggressiva e pericolosa dell'imputato, protrattasi all'esterno del locale e caratterizzata dall'utilizzo di oggetti contundenti, esclude la configurabilità della scriminante della legittima difesa, configurando piuttosto una reazione sproporzionata e non necessaria rispetto all'offesa iniziale. La sussistenza delle lesioni riportate da più partecipanti alla rissa integra altresì la circostanza aggravante prevista dal secondo comma dell'art. 588 c.p. Inoltre, il diniego delle circostanze attenuanti generiche è adeguatamente motivato sulla base della pervicacia e pericolosità della condotta dell'imputato, posta in essere in un luogo pubblico alle prime luci dell'alba, mentre l'attenuante della provocazione non è applicabile in presenza di una reciproca provocazione tra i corissanti, salvo che l'azione offensiva di uno dei due gruppi sia stata preceduta e determinata da una pretesa tracotante e illecita o da una gravissima offesa proveniente esclusivamente dall'altro gruppo, circostanza non emersa nel caso di specie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere Rel.

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. GIORDANO Rosaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Cu.Ni., nato a M il (Omissis),
avverso la sentenza della Corte di Appello di Messina emessa in data 07-06-2023;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere dott.ssa Rossella Catena;
lette le conclusioni del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Tomaso Epidendio, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
lette le conclusioni dell'avv.to Gi.Cu., difensore dell'imputato, con cui insiste nei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di App…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.