Il reato di acquisto di sostanze stupefacenti si consuma con il perfezionamento dell'accordo tra acquirente e venditore sulla quantità, qualità e prezzo della droga, senza che sia necessaria l'effettiva consegna della sostanza. Ai fini della configurabilità del reato di importazione di stupefacenti, è sufficiente la conclusione dell'accordo finalizzato all'importazione, potendosi il tentativo configurarsi solo nella fase antecedente all'incontro delle volontà, in ragione delle trattative intercorse, univoche e idonee a conseguire seriamente il reciproco consenso all'effettivo trasferimento della droga nel territorio nazionale. Pertanto, la condotta dell'imputato, che si era recato in Argentina in qualità di corriere per dare esecuzione all'accordo già concluso tra l'importatore e i fornitori sudamericani, integra il reato di concorso nell'acquisto di sostanze stupefacenti nella forma consumata, a nulla rilevando che l'operazione non sia poi andata a buon fine per l'impossibilità dell'importatore di reperire i fondi necessari. La valutazione della capacità a delinquere dell'imputato, desunta dai suoi precedenti penali e dalla gravità del fatto, giustifica il diniego delle circostanze attenuanti generiche e l'applicazione di una pena congrua ed adeguata.