Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il diniego del permesso di costruire per la realizzazione di sei edifici a carattere ricettivo (turistico-alberghiero) in zona urbanistica DT, afferma il seguente principio di diritto: L'intervento edilizio diretto è consentito nelle aree destinate a strutture turistico-alberghiere dalla pianificazione urbanistica, anche in assenza di un preventivo piano attuativo, purché l'area risulti dotata di un livello di urbanizzazione primaria sufficiente, con la sola eccezione della realizzazione di eventuali opere viarie mancanti, la cui esecuzione può essere posta a carico dei privati proponenti mediante specifici accordi o atti di uguale valore giuridico con l'amministrazione comunale. L'amministrazione, nel valutare la conformità dell'intervento alla destinazione d'uso prevista, deve tenere conto della nozione ampia di "destinazione turistico-ricettiva", idonea a ricomprendere anche forme alternative di ospitalità, come bed&breakfast e affittacamere, che non necessariamente richiedono la presenza di spazi per la ristorazione collettiva. Il mero frazionamento catastale dell'area e il suo deposito presso l'ufficio competente non integrano di per sé una lottizzazione abusiva, essendo necessaria una valutazione complessiva dell'intervento proposto sotto il profilo urbanistico-edilizio.