La legge regionale della Campania n. 16/2004 prevede che i Piani Urbanistici Attuativi (PUA) siano redatti, in ordine prioritario, dai proprietari degli immobili rappresentanti almeno il 51% del complessivo valore imponibile dell'area interessata dagli interventi. Tale requisito di titolarità proprietaria deve sussistere al momento dell'adozione del PUA, non essendo sufficiente la mera disponibilità o la promessa di acquisto dell'area. Pertanto, il PUA adottato su iniziativa di un soggetto che non sia proprietario di alcuna porzione dell'area interessata, come nel caso di specie del consorzio CONSEA, è illegittimo per violazione della procedura imposta dalla legge regionale. L'interpretazione della norma non può essere estesa a ricomprendere anche i soggetti che abbiano la mera disponibilità o la promessa di acquisto dell'area, in quanto ciò contrasterebbe con la ratio legis di garantire la effettiva capacità dei proponenti di realizzare l'intervento pianificatorio. Inoltre, l'effetto caducante derivante dall'annullamento degli atti presupposti relativi all'adozione e approvazione del PUA travolge anche gli atti successivi, come la convenzione e l'atto aggiuntivo ad essa, senza che sia necessaria la loro autonoma impugnazione.