Cassazione penale Sez. I sentenza n. 45056 del 19 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:45056PEN

Massima

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Il dolo omicidiario, quale elemento psicologico del tentato omicidio, richiede l'accertamento della sussistenza, nel comportamento dell'agente, della volontà di cagionare alternativamente la morte o il grave ferimento della vittima. Pertanto, qualora i colpi inferti dall'indagato siano circoscritti a parti del corpo prive di organi vitali, pur in presenza di una pluralità di colpi, ciò può escludere la configurabilità del tentato omicidio e giustificare la derubricazione del reato a lesioni personali volontarie aggravate, in assenza di un dolo omicidiario diretto o alternativo. Il giudice di merito gode di un ampio margine di apprezzamento nella valutazione degli elementi indiziari, il cui controllo da parte del giudice di legittimità è limitato alla verifica della congruità della motivazione rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE PRESSO TRIBUNALE DI SALERNO;

nei confronti di:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS) C/;

avverso l'ordinanza n. 952/2011 TRIB. LIBERTA' di SALERNO, del 05/01/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELE CAPOZZI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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