Cassazione penale Sez. V sentenza n. 55818 del 12 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:55818PEN

Massima

Il reato di minaccia di cui all'art. 612 c.p. non sussiste quando l'espressione utilizzata, pur pronunciata in un contesto di tensione e dissapori personali, non prospetta in modo concreto e attuale un male ingiusto, ma anzi manifesta l'intenzione di non passare alle vie di fatto, escludendo così il carattere intimidatorio della condotta. In tali casi, la mera genericità del male minacciato e l'inidoneità della condotta a incutere timore nel destinatario, anche in considerazione delle qualità personali dei soggetti coinvolti e del contesto in cui si è svolta la vicenda, impediscono di ritenere integrata la fattispecie delittuosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta M - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/07/2017 del TRIBUNALE di PIACENZA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CAPUTO ANGELO;
Uditi in pubblica udienza: il Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott. GAETA Piero, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
per la parte civile, l'avv. (OMISSIS), che ha depositato conclusioni scritte e n…

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