Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35796 del 1 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:35796PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, abusando della propria qualità o dei propri poteri, induce taluno a dare o a promettere indebitamente denaro o altra utilità, risponde del reato di induzione indebita previsto dall'art. 319-quater c.p. Tale reato richiede la sussistenza di due elementi essenziali: l'abuso della qualità o dei poteri da parte del pubblico agente, che si concretizza in una condotta prevaricatrice e induttiva, e il vantaggio indebito offerto dalla persona indotta, che accetta di subire la condotta abusiva pur mantenendo una certa libertà di autodeterminazione. L'abuso deve essere valutato non solo in relazione alla pressione esercitata sulla vittima, ma anche in riferimento all'induzione in errore derivante dallo sfruttamento della posizione di autorità e fiducia del pubblico agente. Perché il reato sia configurabile, è inoltre necessario che la persona indotta sia consapevole della natura indebita della prestazione richiesta, anche solo promessa, al pubblico ufficiale. In assenza di tali elementi essenziali, la condotta non può essere ricondotta all'ipotesi di reato di cui all'art. 319-quater c.p., ma potrebbe eventualmente integrare fattispecie diverse, come l'abuso d'ufficio o la truffa aggravata, soggette tuttavia a prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesc - Presidente

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. DE AMICIS G. - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1040/2012 CORTE APPELLO di PERUGIA, del 19/03/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/06/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. BENEDETTO PATERNO' RADDUSA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. BALDI F. che ha concluso per l'annullamento senza rinvio limitatamente alla pena accessoria negata;

udito il difensore avv. (OMISSIS) che ins…

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