Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36039 del 17 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:36039PEN

Massima

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Il reato di ingiuria è configurabile quando l'espressione utilizzata, per il suo significato univocamente offensivo e spregiativo, lede la dignità della persona, anche se rivolta a soggetti anziani e in contesti formali, senza che sia necessaria una particolare dimostrazione dell'elemento psicologico del dolo, essendo questo desumibile dalla natura intrinsecamente offensiva dell'epiteto impiegato. Tuttavia, il reato di ingiuria può essere dichiarato estinto per intervenuta prescrizione, senza che ciò pregiudichi la pronuncia sulle statuizioni civili, le quali devono essere rimesse al giudice competente per valore in grado di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RE. IV. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 27/06/2008 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. BEVERE Antonio;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CIANI Gianfranco che ha concluso per l'annullamento della sentenza senza rinvio per estinzione del reato per prescrizione, con rinvio al giudice di appello competente …

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