L'opposizione al decreto penale di condanna è inammissibile se proposta oltre il termine di quindici giorni dalla notifica dello stesso, ai sensi dell'articolo 461, comma 4, del codice di procedura penale. Tale termine decorre dalla data di perfezionamento della notifica, che si realizza con il ritiro della raccomandata contenente la comunicazione dell'avvenuto deposito del decreto penale, indipendentemente dalla conoscenza effettiva del provvedimento da parte del destinatario. Il condannato che non propone tempestivamente opposizione al decreto penale non può successivamente eccepire l'illegittimità di provvedimenti adottati in esecuzione dello stesso, come la revoca del beneficio dell'indulto, ma deve far valere le proprie ragioni attraverso l'incidente di esecuzione di cui all'articolo 666 del codice di procedura penale. Il principio di diritto affermato mira a garantire la certezza e la celerità del procedimento penale, evitando che il condannato possa rimettere in discussione il decreto penale divenuto definitivo attraverso impugnazioni tardive o strumentali.