Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17943 del 11 giugno 2020

ECLI:IT:CASS:2020:17943PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per il reato di diffamazione nei confronti di pubblici ufficiali è legittima quando la ricostruzione dei fatti operata dalla Corte di merito, sulla base di una valutazione complessiva e comparativa delle prove testimoniali, risulti adeguatamente motivata e non contraddittoria, anche in presenza di testimonianze a discarico che non escludano in modo certo la pronunzia delle frasi offensive da parte dell'imputato. In tali casi, il giudice di legittimità non può sindacare la valutazione della prova effettuata dal giudice di merito, salvo che non risulti manifestamente illogica o viziata da errori di diritto. Inoltre, la mancata assunzione di ulteriori prove richieste dalla difesa non costituisce motivo di ricorso per cassazione se il ricorrente non ne illustra la decisività ai fini di un esito processuale diverso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/06/2018 della CORTE APPELLO di L'AQUILA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BORRELLI PAOLA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore LIGNOLA FERDINANDO, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'Avv. (OMISSIS), per la parte civile, che si e' associato alle conclusioni del Procuratore generale, depositando conclu…

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