Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39387 del 24 ottobre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:39387PEN

Massima

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La simulazione di reato, pur essendo una condotta resipiscente da parte dell'imputato, tale da rendere la denuncia non idonea a dar luogo all'avvio di indagini e di un procedimento penale, integra comunque il delitto di cui all'art. 367 c.p., in quanto la legge penale non richiede, ai fini della configurabilità del reato, che la falsa denuncia abbia effettivamente determinato l'inizio di un procedimento, essendo sufficiente che essa sia idonea a tale scopo. Tuttavia, la concessione delle attenuanti generiche, pur non incidendo sulla sussistenza del reato, deve essere adeguatamente valutata ai fini della determinazione della pena, non potendo la stessa essere irrogata senza una motivazione che dia conto del criterio di commisurazione utilizzato in rapporto ai termini edittali previsti per il reato accertato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. DI CASOLA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) MO. AN., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 24/11/2006 CORTE APPELLO di MESSINA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. SERPICO FRANCESCO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. V. D'AMBROSIO, che ha concluso per: rigetto del ricorso.

OSSERVA

Sull'appello proposto da MO. AN. av…

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