Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30945 del 19 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:30945PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: Il vincolo associativo mafioso può essere desunto da un complesso di elementi indiziari, anche di natura indiziaria, che, valutati nel loro insieme e in modo sistematico, siano idonei a far presumere l'attribuzione del reato di associazione mafiosa all'indagato. Tali elementi possono consistere in dichiarazioni di collaboratori di giustizia, intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di osservazione e controllo del territorio, che dimostrino la partecipazione dell'indagato alle attività illecite del sodalizio criminoso, quali estorsioni, spaccio di stupefacenti e gestione di bische clandestine, nonché i suoi stretti rapporti con i capi e gli altri membri della consorteria mafiosa, anche attraverso frequentazioni, contatti e conversazioni, anche criptiche, che evidenzino il suo ruolo attivo e la sua disponibilità a operare per il perseguimento degli scopi del sodalizio. Tali elementi, valutati nel loro complesso e in modo sistematico, possono fondare il giudizio di gravità indiziaria, anche in assenza di una contestazione specifica di singoli episodi delittuosi, giacché la prova del vincolo associativo non richiede necessariamente la dimostrazione della partecipazione dell'indagato a specifici reati-fine, essendo sufficiente che emerga il suo contributo, anche di natura organizzativa o logistica, al perseguimento degli scopi del sodalizio criminoso. Pertanto, il giudice può legittimamente ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza per il reato di associazione mafiosa sulla base di un compendio probatorio che, nel suo insieme, sia univocamente indicativo della collocazione dell'indagato all'interno del sodalizio e della sua partecipazione alle attività illecite dello stesso, senza che sia necessaria la dimostrazione della sua partecipazione a specifici reati-fine.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Anton - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 01/02/2016 del TRIB. LIBERTA' di TORINO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SETTEMBRE ANTONIO;
lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott. FIMIANI PASQUALE;
Udito il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione, Dr. FIMIANI Pasquale, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il…

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