Cassazione penale Sez. II sentenza n. 110 del 4 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:110PEN

Massima

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Il reato di estorsione, aggravato dal metodo mafioso, si configura quando un soggetto, avvalendosi della propria caratura criminale e della forza intimidatrice tipica dell'associazione mafiosa di cui fa parte, prospetta alla vittima l'alternativa di pagare una somma di denaro o subire un grave pregiudizio, senza averne alcun legittimo titolo. Ciò anche qualora il presunto credito vantato dal reo nei confronti della vittima non sia giuridicamente azionabile, essendo sufficiente che la condotta minacciosa richiami alla mente e alla sensibilità del soggetto passivo la forza intimidatrice del vincolo associativo. Il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, invece, è configurabile solo se la condotta tipica di violenza o minaccia è posta in essere dal titolare del preteso diritto, non potendo essere integrato da un soggetto estraneo al rapporto obbligatorio. Pertanto, nel caso in cui la condotta minacciosa sia realizzata da un terzo, essa può assumere rilievo solo ai sensi del reato di estorsione. Inoltre, ai fini della configurabilità dell'aggravante dell'utilizzo del metodo mafioso, non è necessario che sia stata dimostrata l'esistenza di un'associazione per delinquere, essendo sufficiente che la violenza o la minaccia richiamino alla mente e alla sensibilità del soggetto passivo la forza intimidatrice tipica del vincolo associativo. Infine, il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche può essere legittimamente giustificato con l'assenza di elementi o circostanze di segno positivo, a maggior ragione dopo la modifica dell'art. 62-bis c.p. che ha escluso la sufficienza della sola incensuratezza dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria Daniela - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/10/2016 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. STEFANO FILIPPINI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. BALDI FULVIO che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
L'avvocato (OMISSIS) in difesa di ASS.NE (OMISSIS), (OMISSIS) e ASS.NE (OMISSIS) chiede la conferma delle senten…

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