Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26380 del 14 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:26380PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il comportamento persecutorio e molesto, protratto per un lungo periodo di tempo, che si concretizza in reiterate minacce, appostamenti presso il luogo di lavoro della vittima e danneggiamento della sua autovettura, integra il reato di atti persecutori di cui all'art. 612-bis c.p. e il reato di danneggiamento di cui all'art. 635 c.p. La condanna dell'imputato è legittimamente motivata sulla base delle dichiarazioni della persona offesa, riscontrate dalle testimonianze e dai messaggi minatori inviati, nonché dalla confessione resa dall'imputato in sede di primo grado. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella determinazione della pena, che può essere motivata anche con il richiamo alla gravità del reato e alla capacità a delinquere dell'imputato, senza necessità di una specifica e dettagliata motivazione, specie quando la pena irrogata sia al di sotto della media edittale. Analogamente, il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche può essere legittimamente motivato dalla preponderanza di elementi sfavorevoli all'imputato, quali i precedenti penali specifici, senza che il giudice debba prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. RICCARDI Giusep - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/02/2018 della Corte di Appello di Bari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. GIUSEPPE RICCARDI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa il 14.02.2018 la Corte di Appello d Bari ha confermato la sentenza…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.