Cassazione penale Sez. II sentenza n. 44886 del 25 novembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:44886PEN

Massima

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Il dolo di ricettazione può essere integrato anche dalla mancata o non attendibile indicazione della provenienza della cosa da parte dell'imputato, in quanto tale condotta è rivelatrice della volontà di occultamento, logicamente spiegabile con un acquisto in mala fede. L'imputato non ha l'onere di provare la provenienza legittima del possesso, ma solo di fornire una spiegazione attendibile dell'origine del possesso delle cose, la cui valutazione è rimessa al giudice di merito secondo i comuni principi del libero convincimento. Il dolo eventuale è configurabile quando l'agente si rappresenti la concreta possibilità della provenienza delittuosa della cosa e accetti il relativo rischio. La mera mancanza di diligenza nel verificare la provenienza integra invece l'ipotesi contravvenzionale dell'acquisto di cose di sospetta provenienza. Il giudizio sulla sussistenza di circostanze attenuanti rilevanti ai sensi dell'art. 62-bis c.p. è rimesso alla valutazione discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione, purché congrua e non contraddittoria, non è sindacabile in cassazione anche in assenza di uno specifico apprezzamento per ciascuno dei pretesi fattori attenuanti indicati nell'interesse dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Presidente

Dott. PARDO I - rel. Consigliere

Dott. COSCIONI G. - Consigliere

Dott. SARACO Antoni - Consigliere

Dott. MONACO Marco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/05/2021 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. IGNAZIO PARDO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. PEDICINI ETTORE, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1.1 La corte di appello di Napoli, con sentenza in data 25 maggio, …

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